sabato 14 aprile 2012

Dialogo inter-religioso


Intrecciare la rete digitale e l’amicizia con i mussulmani

un imam di una comunità mussulmana
di Ciganjur
Entrambi sono due momenti e ambiti diversi, in cui il filo rosso è l’apertura verso le diversità del prossimo. La rete digitale propone la varietà delle persone, delle idee e dei campi anche impensabili da parte nostra. Basta cliccare una parola chiave nella motore di ricerca, troviamo qualcosa. Incontrare la persona di altre religioni presuppone una conoscenza di sé, degli altri e la bellezza di questa diversità che, mettendole insieme, possiamo costruire uno mosaico di pace. Bene, senza parlare troppo, vi racconto quello che ho vissuto ieri.
Il venerdì appena passato ieri è stato un giorno molto intenso che ho passato in questa settimana. Sono passato al mattino nel vescovado per una questione formale. Poi sono andato ad incontrare gli amici dei tempi passati, che sono ancora rimasti in qualche ufficio diocesano. Per la Provvidenza, c’è stato un incontro “per caso” ma è molto utile dal punto di vista pastorale digitale e pastorale giovanile. C’è da dire che nel campo della pastorale nella rete siamo ancora all’inizio. Nel senso che tanti cattolici hanno gli strumenti a mano come Il computer, l’ipad, Blackberry o altri telefonini per accedere l’internet a basso costo (con un € 30 o 40 ne si può prendere uno). Alcuni di loro hanno iniziato a digitalizzare la loro parrocchia, costruendo un sito. Altri ancora gestiscono o creano i vari gruppi in facebook (magari da notare che a Jakarta, ci sono almeno 17 milioni users registrati della Facebook). Allora ci sono lo strumento, la sensibilità, la capacità … ma ci vuole ancora un passo avanti per costruire una rete sociali tra i blogger (i naviganti, i webmaster, i facebookers, i twitters… ) cattolici. Per questo, speriamo un buon segno nella prossimità della giornata mondiale delle comunicazioni sociali e anche dalle vostre preghiere e supporte.
Un break per sciogliere l'incontro
tra gli studenti dei missionari saveriani
e una comunità mussulmana di Ciganjur
Dopo pranzo poi, ho incontrato un amministratore della parrocchia facebook Indonesia, considerando la bellezza dell’incontro faccia a faccia come un “sacramento”. Infatti, questa parrocchia è gestita da 3 amministratori, che finora ci siamo limitati a conoscere la persona attraverso lo schermo del nostro computer o Blackberry.
La mia giornata non è ancora terminata con questo incontro. Quel ultimo è stato un’accoglienza verso i fratelli mussulmani provenienti da Ciganjur. Questi sono venuti perché l’amicizia. I saveriani sono stati “a casa loro” e loro vengono per conoscerci, condividendo la storia della loro organizzazione islamica, conosciuta come Nahdlatul Ulama (NU). Al primo intervento, uno di loro parlava dello sviluppo di questa organizzazione sin dalla sua nascita nel 1926. Si nota che i contesti determinano il suo cammino, dando la risposta alla situazione contestuale di ogni epoca. C’è stato un periodo in cui NU è rimasto fuori dalla prassi della politica, poi le situazioni l’hanno costretta ad entrare e quasi negli ultimi trenta anni, questa organizzazione –come un’organizzazione– ha deciso di evitare a giocare nella politica. Ciò non significa che questa proibisce i membri a partecipare in essa.
Cosa è questa organizzazione? Magari è una realtà sconosciuta per alcuni lettori. La base strutturale di questo gruppo è la scuola islamica, un imam e il popolo. Questi tre elementi cercano di essere fedeli alla tradizione islamica. Insieme costruiscono un sistema sociale di carattere popolare senza una linea di commando che costringe i suoi membri a seguire. Di conseguenza, si può notare un’identità fluida in cui ogni persona, o meglio, ogni gruppo potrebbe avere la propria bandiera, tenendo conto dell’identità propria. Allora le diversità delle idee, dell’ermeneutiche, degli approcci ad un certo problema sociale vissuto nella radice sono inevitabili. Perciò, c’è un incontro al livello nazionale per dialogare.
la comunità dello studentato saveriano
Jakarta - Indonesia
Uno dei problemi rilevanti da considerare è l’apertura di questo gruppo verso le diversità delle religioni e delle culture  e l’importanza dell’unità nella diversità da mantenere fino in fondo come la base costituzionale dell’Indonesia. Perché quest’unità è così importante? Un semplice motivo è che questa unità viene minacciata da qualche gruppo fondamentalista (con i fondi molto forti) che vuole a tutto costo eliminare la bellezza della pluralità che ci sono in Indonesia. Ci vuole un atteggiamento aperto e una disponibilità per cogliere le diversità. È impossibile cambiare la costituzione che ci accoglie tutti in casa con una certa ideologia di qualche gruppo particolare, imponendola.
Così, alla fine di questo incontro, c’era un invito rivolto a noi per giocare il calcio nella loro scuola Qoranica, oppure semplicemente una visita a nelle loro case a Ciganjur. Di conseguenza, il dialogo interreligioso diventerebbe il dialogo della vita, o meglio, della convivenza tra i figli di Dio!!

jakarta, 15 aprile 2012
p. alfonsus sx

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